BAMBINI, GIOVANI, GENITORI E FAMIGLIE

 

La quotidianità famigliare è sempre una situazione di sfida per genitori, bambini e giovani. Ci sono molte scadenze e compiti da rispettare, liti per compiti domestici o conflitti fra fratelli, e tutto nel quotidiano si svolge rapidamente. Il tempo per la reciprocità è poco e i genitori non di rado si sentono stressati.

Marte Meo parte dal presupposto che i genitori possono essere di sostegno ai loro figli, nella quotidianità, applicando semplici elementi di comunicazione iniziando laddove già sussistano delle capacità. Attraverso ciò si sostiene lo sviluppo, si allargano le competenze sociali e si rafforzano le risorse. Fratelli e sorelle si uniscono in modo da provocare meno conflitti. I bambini diventano autonomi e di conseguenza i genitori hanno la possibilità di godere, nel vortice della quotidianità, momenti di riposo, creando nuova distensione in tutta la famiglia e permettendo lo sviluppo positivo. Modi di comportamento sfidanti dei giovani, reazioni stressate dei genitori e ritardi di sviluppo del bambino possono essere cambiati in positivo attraverso semplici interventi dei genitori..

Nel corso della quotidianità reazioni minime alle azioni e agli sguardi vengono filmate e poi osservate con uno/a specialista Marte Meo ponendo il focus sulla riuscita. La forza delle immagini ha, proprio sulle famiglie, un impatto di difficoltà complesse. Attraverso un linguaggio semplice può essere data l’informazione rendendo visibile ciò che ha effetto.

Ulteriori informazioni delle possibilità di formazione e di consulenza Marte Meo

«Marte Meo mi dà la possibilità di fare una pausa, e allo stesso tempo di sostenere i miei figli nel loro sviluppo. Anche con mia figlia, adolescente, ho un buon rapporto grazie a Marte Meo. Marte Meo mi riporta alla consapevolezza e all’alleggerimento di non potermi caricare dello sviluppo dei miei figli. Ma, che i figli si possono sviluppare con la loro propria forza qualora io li accompagni con il metodo Marte Meo fino a diventare autonomi e resilienti.» E. Zurlinden (madre e madre affidataria)

 

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